𝑃𝑟𝑒𝑚𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑐ℎ𝑒:
• È in corso da molti decenni un grave conflitto armato tra Israele e altri gruppi armati presenti in Palestina che nell’ultimo anno ha visto un’escalation di violenza senza precedenti.
• Le operazioni militari hanno causato una catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza.
• La situazione umanitaria è drammatica: mancano beni essenziali e cure mediche, non arrivano aiuti, la popolazione palestinese muore di fame.
• Il diritto internazionale impone la protezione dei civili e il passaggio degli aiuti.
• Organizzazioni internazionali chiedono un cessate il fuoco e l’ingresso degli aiuti.
• Esiste in Israele una parte dell'opinione pubblica che si oppone alle operazioni nella Stri-scia di Gaza e che chiede il cessate il fuoco.
• L’articolo 11 della Costituzione Italiana ripudia la guerra.
• L’Italia ha il dovere di promuovere pace, cooperazione e dignità umana.
• Le istituzioni locali italiane devono promuovere cultura della pace e legalità.
• Le comunità locali italiane possono diffondere messaggi di solidarietà e rispetto dei diritti umani.
𝑃𝑟𝑒𝑚𝑒𝑠𝑠𝑜 inoltre che, il Consiglio Comunale di Scalenghe, in occasione delle celebrazioni del 25 aprile ha aderito alla campagna R1pud1a di Emergency dichiarandosi, attraverso l’apposizione di uno striscione, Comune che ripudia la guerra.
𝐈𝐥 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐜𝐚𝐥𝐞𝐧𝐠𝐡𝐞:
• Sente la necessità di esporsi, come istituzione, esprimendo profonda preoccupazione per il conflitto e le sue conseguenze
• Condanna ogni atto di violenza contro civili, inclusi gli attacchi del 7 ottobre, i bombardamenti indiscriminati sui civili, l’ostacolare gli aiuti umanitari
• Ribadisce il diritto alla pace e sicurezza
• Come gesto concreto, ha esposto la bandiera palestinese corredata da uno striscione con scritto " STOP al GENOCIDIO PALESTINESE STOP A TUTTI I GENOCIDI"
𝐂𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞 𝐚𝐥 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐞 𝐚𝐥𝐥’𝐔𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞:
• Un cessate il fuoco immediato e duraturo;
• L’ingresso su larga scala degli aiuti umanitari;
• Il rilascio degli ostaggi civili da ambo le parti;
• L’interruzione della fornitura di armi;
• L’avvio di un processo di pace equo e sostenibile;
• Solidarietà alle comunità civili colpite, con attenzione a minori e giornalisti;
• Promozione di iniziative locali per la pace e la tutela dei diritti umani;
• Massima diffusione del presente appello