Care concittadine e cari concittadini,
Vorrei cominciare questo intervento ringraziando chi ha lavorato per questa celebrazione, i membri del Comitato Storico Livio Amparore, Candido Bottin, Oscar Bosso, Ca’ Nosta con Chiara, Marco e Franco, la Biblioteca nelle persone di Liliana Mattis e Maria Pia, il gruppo Alpini, Don Ugo, Marco Amparore e in ultimo i componenti dell’Amministrazione Carlotta Baravalle, Stefano Bordino, Emanuel Giraudo, Monica Pecchio ed Il vice Sindaco Ezio Portis che tanto ha fatto per questo appuntamento, e ringrazio Voi presenti in rappresentanza dei Gruppi e delle Associazioni.
Ricordo, e vi invito a visitarla, che alla Lea di Scalenghe è allestita una mostra fotografica Documentaria dal titolo "Domani Avvenne", le notizie diventano Storia, il 25 aprile 1945 attraverso la stampa periodica.
25 aprile, una data importantissima che per il secondo anno non possiamo festeggiare come vorremmo o per meglio dire "come dovremmo". A causa di questa Pandemia stiamo ancora vivendo un’esperienza molto faticosa per la nostra comunità e per il nostro Paese e, mai come oggi, questa ricorrenza assume un senso ed un significato così profondo.
Quel 25 aprile di settantasei anni fa, fu un giorno di liberazione: dalla guerra, da un’occupazione odiosa del nostro paese, la liberazione dalle persecuzioni razziali e dalla dittatura nazifascista, la liberazione dalla privazione delle libertà fondamentali. Il 25 aprile del 1945 fu l’inizio di una nuova storia da cui nacque la nostra meravigliosa Costituzione e la Repubblica Italiana. Una Repubblica libera e democratica.
Oggi non abbiamo forse il giusto spirito per festeggiare, ma non possiamo e non dobbiamo dimenticare e soprattutto non dobbiamo perdere la fiducia e la speranza: altre volte nella nostra storia abbiamo dovuto e saputo rialzare la testa. Inoltre, è un dovere ricordare quelle donne e quegli uomini che hanno lottato per la libertà, per la democrazia, per la dignità e per il rispetto dei diritti della persona, e lo hanno fatto uniti, coesi, solidali e partecipi.
Sono proprio questi i valori a cui anche oggi, nonostante le difficoltà, dobbiamo fare riferimento: unità, coesione, solidarietà, resistenza, resilienza e soprattutto Libertà. Principi che non hanno colore politico, appartengono a tutti gli esseri umani.
Questa dura esperienza oggi ci sta insegnando nostro malgrado, quanto siano importanti certi valori: il rispetto delle norme, il senso di responsabilità, la solidarietà ed il riconoscimento della dignità della vita umana, l’importanza di stare dalla parte dei più deboli.
Siamo abituati ad essere "liberi" e questo privilegio, lo dobbiamo saper onorare, lo dobbiamo saper custodire e mai darlo per scontato, esprimendo eterna gratitudine ai nostri padri, ai nostri anziani, quelli che ci hanno insegnato i valori del rispetto e del senso di responsabilità, che oggi sono i più colpiti da questa emergenza e che dobbiamo in qualche modo saper tutelare.
Scalenghe, nel suo piccolo, ha saputo rispondere alla sfida del Coronavirus in modo unito, coeso, solidale e direi con grande dignità, ma dobbiamo tutti rimboccarci le maniche, la nostra Resistenza inizia con questo impegno: nessuno deve rimanere escluso.
C’è bisogno di tutti per rimettere in piedi il nostro Paese, per riprendere il cammino, per non perdere la speranza, per dare a tutti una nuova possibilità. Tutti insieme, uniti, solidali, per ridare luce al nostro futuro, a quello dei nostri figli.
E in ultimo un pensiero va ai nostri giovani: non perdete la speranza, ci aspetta un momento di ricostruzione in cui proprio il vostro apporto diventa necessario. Un apporto di idee, di energia, di fantasia, di spirito di fratellanza, di libertà per tutelare il diritto allo studio, il diritto al lavoro, per investire sulla ricerca, sull’innovazione, sulla competenza, sulla sanità, sui diritti civili, sull’equità, senza mai dimenticare chi resta indietro. Siate testimoni contro l’indifferenza, contro la violenza e contro ogni forma di discriminazione.
Siate parte attiva nella nostra comunità; ciascuno sia consapevole dell’importanza di un sorriso, dell’aiuto ad un vicino di casa, di una telefonata a una persona che si sente sola, del piacere che si percepisce a fare volontariato, del valore che assume il senso civico.
Siate dei buoni cittadini, la nostra Italia ha bisogno di buone cittadine e buoni cittadini, l’Italia che appartiene a tutti, un’Italia unita, onesta e solidale.
Viva la Libertà, Viva la Pace, Viva l’Italia.
Buon 25 aprile